heinäkuu 26, 2019

IL MAMMUT E IL RINOCERONTE - THE MAMMUT AND THE RHINOCERON

In queste calde giornate estive si può osservare svolazzare di fiore in fiore la più grande vespa europea, la Megascolia maculata flavifrons, Fabricius, 1775 https://www.inaturalist.org/observations/3186337
(nella foto, una femmina posata su di una foglia di Cocomero asinino, Ecballium elaterium (L.) A. Rich).

Un gigante buono e solitario tanto grande e appariscente da meritare il nome di vespa mammut (Mammoth wasp). Ma anche una delle vespe più belle e fondamentalmente innocue (non abbiate paura). Gli adulti infatti possono arrivare ai 50-60 mm di lunghezza ed hanno una colorazione uniformemente nera, con due bande gialle sul secondo e terzo tergite addominale. La femmina, dalla testa color giallo vivo, è più grande del maschio, che ha la testa completamente nera. Quello degli insetti è un mondo decisamente femminista.

La Megascolia è un parassitoide (parassitoidi idiobionti), cioè le femmine depongono le uova in una larva-ospite, solitamente larve dello Scarabeo rinoceronte ( Oryctes nasicornis). https://www.inaturalist.org/observations/6589086

Insieme al Cervo Volante, lo Scarabeo rinoceronte è uno dei coleotteri più grandi e belli della nostra entomofauna. Crepuscolare e amante dei boschi, il nostro piccolo rinoceronte raggiunge i 40 millimetri di lunghezza e il suo corpo bombato e scuro ne fa davvero una piccola fuoriserie. Il maschio ha un vistoso cornetto cefalico, sulla punta del muso, per capirci.

Ebbene i nostri “Mammut” e “Rinoceronte” a sei zampe, hanno un legame molto particolare, che li rende decisamente interessanti. La paffuta larva del coleottero rinoceronte (che cresce nei tronchi marcescenti) viene paralizzata dal veleno della Megascolia e, privata della propria “volontà”, diventa un nutriente sacco di cibo fresco per la crescita della larva della vespa.

I parassitoidi sono animaletti curiosi e dalla biologia molto interessante. La loro forma di “predazione”, piuttosto sadica, pare abbia ispirato la sceneggiatura diAliens, il film di Ridley Scott. Le larve del nostro “Aliens”, totalmente terrestre, si sviluppano su un artropode ospite che alla fine viene sempre ucciso (cosa che non avviene nei parassiti veri).

Si parla, nel caso della Megascolia, di prassitoidi idiobionti, dove l’ospite è completamente paralizzato dall’azione del veleno della vespa e quindi incapace di difendere se stesso e di portare a compimento il proprio sviluppo. Diversi daiparassitoidi koiniobionti, che lasciano l’ospite libero di muoversi e di progredire nel proprio sviluppo. Il veleno dei parassitoidi (oggi studiato come bio-insetticida ) è FullSizeRender (57)costituito da una miscela complessa di componenti di varia natura (fattori paralitici e citolitici, neurotossine, ammine, inibitori di proteasi, ecc.), tutti coinvolti nella manipolazione della fisiologia dell’ospite (Asgari e Rivers, 2011).

Camminare in un parco cittadino (il parco della Rocca di Cesena ne ha una ricca comunità) e poter osservare sia la Megascolia che il coleottero rinoceronte è una di quelle esperienze che ci permette di vivere un poco di natura in città. Di comprendere, grazie a queste fantastiche creature (molto più interessanti del mostriciattolo di Aliens), come le reti ecologiche che governano il nostro pianeta siano complesse ed affascinanti, ma anche alla portata di un qualsiasi cittadini con gli occhi ben aperti.

PER APPROFONDIRE:

  1. https://www.inaturalist.org/observations/6589086
  2. https://www.inaturalist.org/observations/3425902
  3. https://www.inaturalist.org/observations/3186337
  4. https://www.inaturalist.org/observations/7117611
Julkaistu heinäkuu 26, 2019 02:11 IP. käyttäjältä eddibisulli eddibisulli | 0 kommenttia | Jätä kommentti

heinäkuu 21, 2019

Coevoluzione

Si chiama coevoluzione il nome che diamo alla miriade di collegamenti tra noi e le altre creature di questo pianeta. Un esempio è il gigaro, Arum italicum, una piantina molto comune in Italia e anche lungo i sentieri del Parco della Rimembranza di Cesena. All'interno del suo fiore c'è un sistema per "intrappolare" le mosche (a volte qualche coleottero) che si occuperanno dell'impollinazione. Chiuso in questa trappola floreale il malcapitato gira e gira, impollinando per bene. Dopo qualche giorno, il fiore si apre e l'imprigionato può tornare in libertà. La coevoluzione, insieme alla selezione naturale e alla varietà della vita, ci spiegano quasi tutto sui viventi, "quasi" tutto, resta una parte di mistero e di bellezza tutta da scoprire ...
https://www.inaturalist.org/projects/checklist-parco-delle-rimembranze-di-cesena

cesenascienza

Julkaistu heinäkuu 21, 2019 09:05 AP. käyttäjältä eddibisulli eddibisulli | 1 havainto | 0 kommenttia | Jätä kommentti

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